Corso di Mindfulness

mindfulness online

Docenti: Laura Casetta
Data: 11-12 FEBBRAIO
Prezzo: 170 €



Come è organizzato il training base di mindfulness e tecniche di meditazione

Il corso online di mindfulness è organizzato su 2 giornate che affronteranno i seguenti temi su un piano teorico:

  • origini della mindfulness e il buddhismo
  • fondamenti neuropsicologici della pratica meditativa
  • gli ostacoli alla pratica
  • diverse pratiche meditative: la vipassana, la metta, la tonglen, la samatha, la naikan
  • la funzione dell’autocritica
  • il concetto del sé

Le pratiche proposte invece saranno:

  • body scan e mindfulness delle emozioni
  • mindfulness del respiro
  • mindfulness dei pensieri
  • esperire diverse dimensioni del sé
  • pratiche calmanti
  • esercizi scritti per lo sviluppo della compassione
  • pratiche di metta
  • sperimentare lo sviluppo della gratitudine attraverso la Naikan

A chi è rivolto il corso di Mindfulness?

Questo corso è rivolto a tutti.

  • A genitori che vogliano coltivare pazienza e non giudizio nei confronti di se stessi e dei propri figli
  • A chi si trova di fronte a scelte importanti di vita e ha bisogno di calma per guardarsi dentro e scegliere
  • A chi soffre di dolore cronico, patologie, o accudisce qualcuno che sta male
  • A musicisti, atleti e chi affronta performance e ha bisogno di concentrazione
  • A chi si sente travolto dalla vita, senza riuscire a fermarsi
  • A chi ne è incuriosito…

 

Il corso si rivolge anche al singolo oppure a piccoli gruppi che lo richiedano. Nel caso sia un gruppo (max 20 persone) a chiedere il corso, il prezzo individuale scende in base al numero di persone, fino a un minimo di 100 euro a testa. Il corso individuale può essere svolto a Padova o su piattaforma online al costo di 60 euro l’ora.

Come accedere al corso di mindfulness ?

Per iscriverti manda una mail a l.casetta@psicoterapiafunzionale.it, ti verrà detto se ci sono ancora posti disponibili e come procedere per l’iscrizione. Per info puoi anche chiamare il 3292169795.

Le origini della Mindfulness

La Mindfulness è una millenaria pratica meditativa che affonda le sue radici nella buddhismo. La Mindfulness è stata importata e diffusa in oriente negli anni Settanta da Kabat-Zinn, un professionista sanitario che era appassionato di meditazione e yoga e lavorava con gruppi di pazienti affetti da fibromialgia e altre patologie croniche. Di ritorno da un ritiro in India, pensò di provare a introdurre questi pazienti alla pratica meditativa, togliendo dalla meditazione Vipassana tutti gli elementi culturali e religiosi che appartenevano a questa pratica. Mise a punto un protocollo di otto incontri ora noto come MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) e iniziò a testare gli effetti di questo training sullo stress e sulla qualità di vita dei suoi pazienti. Emerse fin da subito l’efficacia di questa pratica nel ridurre stress, depressione e sviluppare nella persona una maggiore accettazione della sua patologia. Da quegli anni ad oggi si è visto un grande incremento negli studi e nell’interesse verso questa pratica, supportato dalla sua efficacia e dalla sua applicabilità.

Un primo assaggio di Mindfulness

La Mindfulness è un modo di prestare attenzione. È però un modo particolare, vale a dire che è un modo intenzionale, nel qui ed ora, e che ha delle caratteristiche particolari. È infatti un prestare attenzione con curiosità e gentilezza. Cosa significa questo in termini pratici? Per comprendere cosa significa prova a fare questo piccolo esercizio.

Guarda una penna che si trova vicino a te. Di sicuro è una penna che hai già visto molte volte: “è la solita (noiosa) penna”. Invece di accontentarti del giudizio frettoloso della tua mente, prova a guardarla in modo diverso. Immagina di essere un archeologo del futuro che ha appena trovato questa penna. Non sai cos’è, a cosa serve, ma sai che è un oggetto prezioso, unico, importante. Nota improvvisamente come la tua curiosità inizia a rendere la tua attenzione più focalizzata e nota come alcuni dettagli della penna che forse prima ti erano sfuggiti, adesso emergono chiaramente ai tuoi occhi. Proprio questi dettagli effettivamente rendono questa penna diversa da tutte le altre e “geniale” nella sua forma e funzione. Magari potresti accorgerti del fatto che è nuova o consumata, o che è mangiucchiata, o che ha subito qualche colpo. Guardandola con curiosità forse ti accorgi che la penna che hai tra le tue mani ha una sua storia che la rende unica e ci può dire molte cose di te.

Guardando la penna abbiamo esplorato la prima caratteristica della Mindfulness, cioè la curiosità. Guardiamo ora la seconda caratteristica, la gentilezza.

Per fare questo ritorna con la tua attenzione sulla penna. Guarda questa penna chiedendoti chi l’ha disegnata, progettata, chi l’ha realizzata, chi l’ha venduta e chi l’ha comprata. Dietro questa penna ci sono molte mani e ci sono molte storie che non conosci, ma che in qualche modo hanno contribuito a far sì che ora tu possa avere questa penna fra le mani. Se guardi con attenzione questa penna, potrai vedere in essa un valore molto più grande di quello strettamente economico. In essa c’è il valore di una civiltà che ha iniziato qualche migliaio di anni fa a dare importanza alla scrittura e che più recentemente qui in Italia ha dato valore all’insegnare a scrivere a tutti, ricchi e poveri, maschi e femmine. Dentro la penna, c’è la genialità di esseri umani, come te, che da un bastoncino di carbone, hanno iniziato a escogitare altri modi per scrivere e lasciare un segno. A volte diamo per scontata l’importanza di una penna, e solo quando ne abbiamo bisogno e non ce l’abbiamo, ci rendiamo conto del suo valore. Ora, consapevole di tutto questo, prova a guardare questa penna con gentilezza, gratitudine, riconoscendo come questa penna è frutto di un intreccio di vite e di storie, che ci legano tutti gli uni agli altri.

Grazie alla tua penna, hai sperimentato un primo esercizio di Mindfulness. Hai cioè provato a guardare in modo intenzionale nel qui ed ora un oggetto. E l’attenzione che hai rivolto a questo oggetto era un’attenzione curiosa e gentile. Avrai notato come il significato della tua penna è cambiato attraverso il modo in cui la guardavi. Immagina ora di allargare questo modo di guardare a tutto ciò che ti circonda, a ogni essere vivente, alle persone che conosci e anche a quelli che non conosci. Prova a immaginare come sarebbe guardare te stesso con curiosità e con gentilezza, smettere di criticarti, di farti influenzare dagli altri o da ciò che gli altri si aspettano da te, gestire con più saggezza le tue emozioni. Non sarebbe male, vero?

Perché un training di mindfulness?

Perché non basta voler guardare il mondo con occhi gentili e curiosi per farlo? Purtroppo la nostra mente non è stata progettata dalla Natura per guardare il mondo in questo modo. Infatti, la nostra mente automaticamente giudica, si sposta nel passato e nel futuro, esagera alcuni aspetti dell’esperienza e ne minimizza altri. La nostra mente è stata fatta per sopravvivere 200.000 anni fa e da allora non è cambiata molto. Lo scopo principale della nostra mente è prima di tutto garantirci la sopravvivenza. Per fare ciò ha predisposto un potentissimo pilota automatico che ha l’obiettivo di guidarci verso ciò che riconosce come piacevole e farci evitare ciò che riconosce come spiacevole. Per svolgere il suo compito, la mente continuamente guarda ciò che non va, ciò che non è andato e ciò che potenzialmente potrebbe non andare. Fare ciò ha avuto indubbiamente un grandissimo vantaggio evolutivo ai tempi della nascita della nostra specie, ma questo stesso meccanismo è oggi alla base di molte psicopatologie o, in altri termini, di grande sofferenza psicologica. Il training di mindfulness è un vero e proprio allenamento per ridurre l’influenza che il nostro pilota automatico ha sulla nostra vita e ridurre, così, la sofferenza psicologica che ne deriva.

Praticare la Mindfulness ci aiuta a diventare consapevoli  del nostro pilota automatico e ci aiuta a riprendere in mano la nostra vita.

Quali sono i vantaggi di fare un training sulla Mindfulness?

Praticare la Mindfulness non ha l’obiettivo di farci diventare dei buddisti, o di farci stravolgere le nostre abitudini di vita. L’obiettivo è quello di aiutarci a scegliere che vita vogliamo e ad andare in quella direzione anche quando alcune emozioni o alcuni pensieri si intromettono e la cosa più facile e automatica da fare sarebbe quella di cambiare strada.

Mi piace a questo punto citare una famosa metafora dell’ACT (Acceptance and Commitment Therapy), i Passeggeri dell’autobus.

Possiamo immaginare la nostra vita come se fossimo gli autisti di un autobus. In quanto autisti, abbiamo il volante tra le nostre mani e possiamo decidere dove andare e che viaggio intraprendere. Immaginiamo però che ad un certo punto della nostra vita salgano sul nostro autobus dei brutti ceffi. Invece di lasciarsi guidare dove li portiamo, questi individui minacciosi spesso si avvicinano a noi e ci dicono che dobbiamo cambiare strada, che se andiamo dove stiamo andando, succederà qualcosa di brutto o ce la faranno pagare. Quindi, per evitare ripercussioni, la cosa più facile da fare è seguire quello che ci dicono. Obbedendo loro, abbiamo un immediato sollievo perché i brutti ceffi ritornano al loro posto e si zittiscono. Ma nel lungo termine, ci accorgiamo che non stiamo più andando dove volevamo. Ci accorgiamo di essere bloccati e di essere totalmente schiavi di questi brutti individui. Allora a volte decidiamo di fermare l’autobus e inizia una vera e propria lotta per cercare di cacciare fuori questi brutti ceffi dal nostro autobus. A volte abbiamo addirittura l’impressione di riuscirci, ma ecco che, appena ripartiamo, risalgono alla prima fermata e tutto ricomincia. A questi brutti individui possiamo dare diversi nomi: ansia, autocritica, rabbia, vergogna… La Mindfulness ci insegna, quando questi intrusi si avvicinano a noi, a notare ciò che ci stanno dicendo e poi, con coraggio, a mantenere la direzione che ci eravamo dati, senza obbedire a ciò che ci stanno ordinando.

Obiettivo della Mindfulness non è cacciare dall’autobus questi brutti ceffi, ma cambiare il modo che noi abbiamo di interagire con loro, riconoscere la loro presenza, accettarla e smettere di fare ciò che ci dicono.
Quindi ricapitolando la Mindfulness aiuta a scegliere, in modo consapevole, che vita vogliamo avere e verso dove vogliamo andare.

 

 

Domande frequenti

Cos’è la mindfulness?

“Prestare attenzione a quello che sta succedendo proprio in questo momento, proprio adesso, dentro di noi o fuori di noi” è la definizione di Mindfulness di Burdrick del 2013.

La mindfulness è un esercizio di attenzione che deriva dalla meditazione Vipassana. La mindfulness è stata importata in Occidente da Kabat-Zinn che l’ha introdotta nel protocolli per ridurre lo stress in pazienti con dolore cronico. Dagli anni Settanta ad oggi, la Mindfulness si è diffusa, attraverso il protocollo MBSR e ne è stata dimostrata l’efficacia sul migliorare il benessere generale della persona. Attualmente è impiegata in numerosi ospedali, in scuole di tutto il mondo, in aziende e multinazionali e si sta diffondendo in molti modelli psicoterapeutici.

Approfondisci cos’è la mindfulness>>

 

Quando dura un esercizio di Mindfulness?

Da un unico respiro (pochi secondi) a tutta la vita! Generalmente, gli esercizi proposti durante il corso avranno una durata media di 15 minuti e saranno proposti con una difficoltà graduale.

 

Cosa ha di particolare questo corso rispetto ad un corso di mindfulness basato sul protocollo MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction) di Kabat-Zinn o rispetto ad altri corsi di meditazione?

  • Rispetto al protocollo MBSR il corso è arricchito di esercizi tratti dalla Psicologia Funzionale e dall’Acceptance and Commitment Therapy.
  • Il corso segue il livello del gruppo, accompagnandolo in modo più mirato attraverso la scelta delle tecniche che maggiormente possono essere utili.
  • Il corso è costruito su basi scientifiche e toriche solide
  • Gli esercizi di meditazione sono basati sulla meditazione Vipassana e sulla meditazione Metta.

 

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