Corso di Intelligenza emotiva

corso intelligenza emotiva online

Docenti: Laura Casetta
Data: In presenza
Prezzo: 170 €



Come è nata l’intelligenza emotiva?

La grande diffusione del costrutto di Intelligenza Emotiva nel mondo accademico, professionale e anche quotidiano, è in larga parte dovuta al libro omonimo, primo dedicato all’argomento, pubblicato nel 1995 da Daniel Goleman, psicologo, giornalista. Egli stesso indica però come il suo lavoro possa essere considerato un esito della svolta di alcuni filoni della ricerca psicologica su tratti e personalità attivi almeno dagli anni ’40.

Se la tradizione classica illuminista del pensiero aveva lasciato in molte teorizzazioni psicologiche l’idea dell’emotività come “rottura” nei processi intellettive e cognitivi, come risposta caotica e irrazionale che andava controllata, attorno alla seconda metà del Novecento si iniziano a riconsiderare le emozioni come processi primari di organizzazione di risorse, forze e comportamenti, in grado di direzionare e ottimizzare l’attività cognitiva relativamente a certi stimoli, contesti, relazioni.

Già Wechsler, padre di uno dei più noti strumenti di valutazione dell’intelligenza, che definiva come “la capacità aggregata e globale di un individuo di agire secondo proposito, di pensare razionalmente e di interagire efficacemente con il suo ambiente”, considerava parte di questa globalità non solo gli aspetti tradizionalmente studiati dalle ricerche cognitive come la memoria e i processi d’apprendimento e di problem solving, ma anche fattori relativi alla sfera affettiva e a quella sociale.

Un’area di sviluppo particolarmente interessata alle emozioni è stata, ed è tutt’ora, la ricerca nel mondo delle organizzazioni, su stili, atteggiamenti e competenze che potessero essere utili nell’informare la progettazione d’impresa relativamente al lavoro sulle risorse umane. Ad esempio, studi sulla leadership già a metà del secolo rilevavano come leader efficaci fossero in grado di stabilire rapporti di fiducia e rispetto reciproci con il loro gruppi di lavoro.

Le tappe decisive del percorso teorico possono essere individuate più avanti nel lavoro di Howard Gardner, che nel 1983 pubblicò la teoria delle intelligenze multiple, annoverando tra queste sia quella interpersonale che quella intrapersonale, recuperando quindi gli studi di cui abbiamo parlato sopra, e inserendoli in un modello integrato delle varie dimensioni intellettive.

Il termine Intelligenza Emotiva viene coniato da Salovey e Mayer in un articolo del 1990 in cui propongono un primo modello di questo costrutto.

Il modello di Intelligenza Emotiva di Salovey e Mayer

Salovey e Mayer presero inizialmente in esame la molteplicità di definizioni esistenti di intelligenza e di emozioni, ed in particolare di intelligenza sociale, che Thorndike descriveva come l’abilità di “percepire stati interiori, motivazioni e comportamenti altrui e agire in maniera ottimale nei confronti di questi”.

Definirono così, come sottoinsieme dell’intelligenza sociale, o dell’intelligenza personale di Gardner, l’Intelligenza Emotiva: “abilità di monitorare sentimenti ed emozioni propri ed altrui, di distinguerli e di usare queste informazioni per guidare i propri pensieri ed azioni”. In altri termini, la capacità che va dalla primitiva distinzione tra dolore e piacere al riconoscere e simbolizzare assetti complessi e sfumature fini dei vissuti emotivi, così da maturare conoscenza e padronanza della vita emotiva e relazionale.

La seguente mappa, tratta dall’articolo sull’intelligenza emotiva di Salovey e Mayer dell 1990, analizza le componenti del costrutto.

competenze intelligenza emotiva

Partendo da ciò che avviene nel , il primo strumento di acquisizione di consapevolezza emotiva è il linguaggio, inteso come il processo di introspezione del vissuto emotivo e formulazione di una proposizione che lo descriva e lo renda condivisibile e gestibile. Gli autori fanno riferimento alle ricerche sull’alessitimia, termine psichiatrico usato per riferirsi alla carenza di questa capacità. Rispetto alla dimensione Non Verbale si tratta, invece, delle capacità di riconoscere, esprimere e comunicare con precisione le proprie emozioni attraverso il corpo e, a partire dall’espressione facciale fino alla gestualità ed alla postura.
Valutazione ed espressione delle emozioni

La capacità di percepire le emozioni attraverso il comportamento non verbale è ancora più decisiva però quando si tratta di riconoscere le emozioni nell’Altro, come ampiamente sostenuto dalle teorie evoluzionistiche sul valore adattivo dell’informazione emozionale nelle interazioni sociali, cooperative quanto competitive. Nello stare con l’altro e le sue emozioni, l’Empatia, la capacità di comprendere i sentimenti altrui e attualizzarli come esperienza in prima persona, diventa abilità fondamentale per agire nelle relazioni in modo da essere genuini, caldi e accoglienti.

Regolazione delle emozioni

La regolazione delle proprie emozioni riguarda l’elaborazione delle emozioni e degli stati d’animo che si sono provati in specifici momenti, con specifiche condizioni, così da costruirsi delle regole e delle consapevolezze rispetto alla possibilità di agire sulle situazioni per modulare e influenzare i propri vissuti emotivi, sia contenendoli sia favorendoli.

Rispetto al relazionarsi con gli altri, è una componente centrale dell’intelligenza emotiva quella di saper influenzare l’emotività altrui, ad esempio con discorsi carismatici o con presentazioni accattivanti. Con particolare rilevanza in questa componente è da considerare la valenza morale che può assumere l’uso di questa abilità, ossia se da una parte carisma e fascino possono consentire di spingere gli altri oltre i propri limiti e portarli a nuove scoperte, possono altrettanto essere usati con intenti manipolativi e antisociali.

Uso delle emozioni

L’oscillazione del tono dell’umore, che varia in frequenza e intensità da individuo a individuo, determina le emozioni prevalenti e quindi influisce sui vissuti relativi ad alcuni eventi della vita ed alle prospettive che questi eventi generano. Cambi del tono emotivo possono essere, allora, d’aiuto a chi sottostima le possibilità disponibili e favorevoli, generando nuovi futuri da percorrere e aumentando la prontezza a cogliere opportunità e la flessibilità nella pianificazione.

L’interazione tra memoria, elaborazione cognitiva ed emozioni/umore è stata analizzata da molti studi, che convergono nel mostrare che le emozioni positive influenzano la creatività, intesa come capacità di comporre e scomporre schemi mentali, modificare relazioni tra idee diverse e riorganizzare la memoria, in modo da trovare risposte originali e nuove.

Le emozioni direzionano nettamente l’attenzione, ad esempio toni d’umore depresso tendono a mantenere le concentrate su di sé e meno su gli altri, oppure situazioni che hanno scatenato rabbia rimangono oggetto di rimuginio. Usare questo tipo di informazioni affettive può aiutare a rivedere le priorità di esigenze interiori ed esterne, ed a gestire al meglio le risorse disponibili.

Infine, le emozioni possono essere usate come spinta motivazionale, sia costruendosi attraverso i momenti di gioia un senso di efficacia e fiducia in sé, sia ad esempio canalizzando l’ansia e la paura del fallimento come strumenti per perseverare nella preparazione alle prove della vita.

Concludendo, l’Intelligenza Emotiva si rivela un costrutto trasversale al lavoro con la persona in molti ambiti: la ricerca in quest’ambito è nata per la psicologia delle organizzazioni, ma la portata si estende ampiamente alla psicologia clinica e della salute, facendone strumento di percorsi terapeutici quanto educativi, individuali o di gruppo. Le prospettive di ricerca sono davvero molte e differenziate, dalla ricerca di base sulla personalità, sulle emozioni e sulle competenze emotive, o anche sui processi di sviluppo dell’IE, sul suo ruolo nelle relazioni, fino alla ricerca applicata su strumenti per la misurazione e interventi per la promozione.

Come è organizzato il corso di intelligenza emotiva

Il corso di intelligenza emotiva online è organizzato su 2 giornate che affronteranno i seguenti temi su un piano teorico:

  • cosa sono le emozioni
  • quando le emozioni diventano un problema
  • rabbia, paura, vergogna, tristezza, tenerezza, felicità: cosa sono e che funzione evolutiva hanno
  • riconoscere ed esprimere le emozioni su un piano verbale e non verbale, con particolare attenzione al ruolo delle parole e all’identificazione delle emozioni “nascoste” sul volto

Le pratiche proposte invece saranno:

  • esercizi di mindfulness
  • esercizi per esplorare la motivazione
  • sviluppo di competenze comunicative
  • analisi di espressioni facciali per trovare eventuali incongruenze tra contenuto verbale ed emotivo

A chi è rivolto il corso di intelligenza emotiva online?

Questo corso online è rivolto a tutti.

  • A genitori che vogliano imparare a gestire le proprie emozioni in modo più efficace e vogliano essere i coach emotivi dei propri figli
  • A insegnanti di qualunque tipo
  • A chi lavora e gestisce un gruppo di lavoro
  • A chi è interessato all’argomento

Come accedere al corso di di intelligenza emotiva?

Il costo del corso di 2 giornate è 170 euro. Per iscriverti, leggi il programma completo a questo link.

Se ci sono dubbi o domande, può chiamarci al 3292169795.

 

 

 

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