Fattori di rischio della Depressione Post-partum

Esistono in letteratura numerose ricerche sull’eziologia del problema, che hanno indagato la correlazione tra l’incidenza della la depressione post partum (DPP) e caratteristiche sociali, psicologiche e fisiche della donna. I risultati sono spesso contraddittori, ma studi recenti sembrano condividere l’esistenza di fattori di rischio in grado di incidere sulla DPP in misura diversa.

  • Fattori di rischio da alti a moderati
  • Fattori di rischio moderati
  • Fattori di rischio bassi

 


Fattori di rischio da alti a moderati

Molti studi sono d’accordo sul fatto che la presenza di ansia, stress e depressione in gravidanza sono i fattori maggiormente incisivi sulla comparsa della DPP. Inoltre, una misura dettagliata dei livelli d’ansia in gravidanza può predire la gravità della sintomatologia della DPP.

Un altro fattore molto importante è la presenza di disturbi psichiatrici precedenti alla gravidanza. Anche l’esistenza, all’interno della propria famiglia d’origine, di casi di malattia mentale, è fortemente predittiva dell’insor­genza della DPP. La difficoltà rispetto a questo fattore di rischio è di riuscirlo a indagare correttamente, poiché spesso le donne intervistate in gravidanza non hanno consapevolezza o conoscenza dei parenti con problemi di salute mentale.

Anche la relazione tra eventi di vita e insorgenza di DPP è stata studiata ed è risultata avere un ruolo importante sul tema. Esperienze come la morte del coniuge, la rottura della relazione con il partner, la perdita del lavoro o il trasloco sono eventi stressanti che possono essere scatenanti rispetto all’insorgenza della DPP in donne senza storia di eventi depressivi o di malattia mentale precedenti. La gravidanza e il parto sono di per sé eventi stressanti per la vita di una donna e la presenza di ulteriori eventi stressanti può portare la donna a “cedere” dal punto di vista psicologico sfociando in una DPP.

Un altro aspetto con un notevole peso sulla DPP è quello che riguarda il sostegno sociale. In particolare è stato osservato che ricevere sostegno da parte di amici e parenti in momenti di vita stressanti, è protettivo rispetto all’insorgere della depressione. Il sostegno sociale è un concetto multifattoriale, poiché può essere apportato dal coniuge, dai parenti, dagli amici o da persone in qualche modo collegate alla donna. Inoltre, il tipo di supporto può essere informativo, strumentale ed emotivo.

Studi sulla DPP hanno messo in luce una correlazione tra carenza di sostegno strumentale ed emotivo e sviluppo della DPP. Anche la percezione di isolamento sociale durante la gravidanza è un fattore per la successiva insorgenza della DPP. In questi casi, anche il solo sostegno informativo, ad esempio quello ricevuto dal personale specializzato nei corsi pre-parto o nelle visite di routine, può essere protettivo rispetto alla DPP.

È da notare come diversi ricercatori abbiamo trovato consistenti differenze tra la percezione di sostegno da parte della donna e il sostegno realmente ricevuto. Le donne con la tendenza a sviluppare sintomi depressivi, infatti, tendono a valutare tutto maggiormente negativo, di conseguenza anche un buon supporto da parte del partner o di una rete affettiva, può essere percepito come scarso o poco utile.

Fattori di rischio moderati

I fattori di rischio individuati con una moderata incidenza sulla DPP sono la personalità e la relazione col partner.

Le caratteristiche di personalità della mamma includono il nevroticismo e lo stile di attribuzione cognitiva. Il termine nevrotico non è più usato nei sistemi di classificazione psichiatrica da tempo, ma viene generalmente incluso in molti questionari per indicare un certo livello di sofferenza della persona. Il nevroticismo è stato definito come un disturbo di personalità che comporta una sofferenza nella vita, lasciandone però intatti il funzionamento sociale e la capacità di ragionamento logico. Le donne che, in gravidanza, sono state classificate come nervose, timide o preoccupate, o donne con uno stile di attribuzione negativo (pessimiste, arrabbiate, con tendenza a pensieri ruminanti) sarebbero più predisposte allo sviluppo della DPP. Per una lettura più approfondita sul tema della personalità si rimanda al paragrafo successivo.

Il sostegno da parte del partner è un fattore strettamente connesso con quello del sostegno sociale in genere e studi hanno riportato un incremento di incidenza di DPP nelle donne che abbiano avuto problemi coniugali in gravidanza. A volte, il diventare genitori può mettere in discussione l’organizzazione dell’intero sistema famigliare. Generalmente la madre assume il ruolo di gestione della cura del bambino e della casa, mentre il padre gestisce gli aspetti lavorativi. Inoltre, la cura del bambino prende tempo alla condivisione tra i due partner. Questi passaggi possono, a volte, essere naturali e accettati, a volte, possono comportare emozioni negative che possono ricadere sulla relazione coniugale.

Fattori di rischio bassi

Lo stato socioeconomico basso, un basso livello di scolarizzazione e la disoccupazione sono stati citati come fattori che incidono negativamente sulla salute mentale in generale e che sarebbero implicati nella depressione, in particolare. Rispetto alla DPP questi fattori incidono poco, ma in modo significativo, sulla sua insorgenza.

Complicazioni nella gravidanza come la preeclampsia, iperemesi gravidica, parto prematuro, o nel parto, come il taglio cesareo o l’eccessivo sanguinamento, possono correlare, anche se in piccola parte, con lo sviluppo della DPP.  Non è ancora chiara, in letteratura, se la durata e dolorosità del parto incidono sulla DPP. Risultati contradditori sono emersi anche negli studi rispetto alle gravidanze desiderate o non desiderate e l’insorgenza della DPP.

Valutando tutti gli studi sull’incidenza dei fattori ostetrici sulla DPP, emerge che hanno solo un piccolo, ma importante, ruolo sulla determinazione della DPP. I dati vanno, comunque, assunti con cautela, in quanto, come abbiamo visto nei capitoli precedenti, l’esito della gravidanza e del parto possono essere influenzati da molti altri fattori, come quelli di personalità o di sostegno sociale, che potrebbero essere ignorati dalle donne, preferendo attribuire l’insorgenza della DPP a fattori “esterni” e meno controllabili come il taglio cesareo o uno specifico disturbo di natura ostetrica. Donne che, quindi, riportino come causa del loro malessere il taglio cesareo, ad esempio, vanno valutate più approfonditamente poiché potrebbe non esserci la consapevolezza di un disfunzionamento psicologico a monte del problema, su cui poter intervenire.

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